Ottobre Missionario 2001
Di Marco Fantoni
Era chiamata la Svizzera del Medio Oriente prima che la guerra durata dal 1975 al 1990 con continui strascichi arrivati fino ai giorni nostri, sfasciasse il Paese. Con le occupazioni israeliane e siriane e degli Hezbollah iraniani (il partito di Dio), il Paese è pure confrontato con il problema palestinese.
Sono diverse le comunità religiose presenti e di fatto non esiste una maggioranza che prenda il sopravvento sull’altra e per quanto riguarda il Medio Oriente è una situazione alquanto anomala.
La popolazione di circa 3.2 milioni di abitanti, di cui 1.1 milioni nella sola capitale Beirut ha due grandi componenti religiose, quella cristiana e quella musulmana. In quella cristiana, la religione cattolica comprende circa il 70% dei cristiani libanesi, di cui la maggioranza sono maroniti e il rimanente melchiti (greco-cattolici). Troviamo inoltre la Chiesa armena, quella siro-cattolica, quella caldea e latina. Le altre chiese cristiane sono suddivise in ortodossi, armeno-ortodossi, siro-ortodossi, assiri, copertine/copti-ortodossi, e protestanti.
La fede islamica conta sulla Comunità sciita, quella sunnita, la drusa e l’alauita.
Gli ebrei, prima della guerra ben presenti, si sono ridotti a poche centinaia.
Il Presidente dei Vescovi cattolici del Libano, Cardinale Sfeir Pierre Nasrallah si è rivolto ai cattolici svizzeri in occasione della Giornata missionaria mondiale 2001. In effetti, lo scorso mese di novembre 2000, il direttore nazionale di Missio Svizzera, Padre Bernard Maillard, si era recato in Libano per informare la Chiesa locale sulla scelta di ospitare il Paese mediorientale durante l’Ottobre missionario.
Il Cardinale Sfeir nel suo messaggio a nome dei vescovi del Libano, sottolinea come questa iniziativa, “l’essere assieme Chiesa nel mondo”, sia per i cristiani del Libano un aspetto importante di quanto già si vive all’interno del Paese con la presenza di diverse Chiese che dialogano, pur con le diverse tradizioni ecclesiali, liturgiche, teologiche, spirituali e disciplinari, in modo positivo.
E proprio in questo senso è da sottolineare quanto il Papa invita a testimoniare nel suo messaggio per la Giornata missionaria mondiale, ed in particolare: “Chi ha incontrato veramente Cristo, non può tenerselo per sé, deve annunciarlo. Occorre un nuovo slancio apostolico che sia vissuto quale impegno quotidiano delle comunità e dei gruppi cristiani... La proposta di Cristo va fatta a tutti con fiducia.”
Ricordando poi come quest’anno ricorra il 75° anniversario dell’istituzione della GM da parte di Papa Pio XI, sottolinea come “…la missione riguarda tutti i cristiani, tutte le diocesi e parrocchie, le istituzioni e associazioni ecclesiali”.